La tragedia di Foggia: la CGIL irpina lancia l’allarme caporalato anche nella nostra provincia

Il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, annuncia la partecipazione della Camera del lavoro irpina alla manifestazione di domani a Foggia (partenza alla 14.30 da Avellino e alle 15 da Grottaminarda con bus) dopo la tragedia dell’altro giorno con 12 vittime, tutti migranti che probabilmente avevano appena terminato il proprio turno di lavoro nelle campagne di Capitanata.

«Una mattanza senza fine – dice Fiordellisi – altri 12 braccianti stranieri sono morti in un altro incidente stradale nel foggiano. Quello che sta accadendo non è una fatalità ma il frutto delle condizioni in cui lavorano e si recano nei luoghi di lavoro i tantissimi braccianti impegnati nelle campagne e nei cantieri».

«Domani – prosegue il segretario generale della Cgil – saremo a Foggia per una manifestazione unitaria per dire basta e denunciare con forza quanto sta accadendo. È necessario che le istituzioni preposte agiscano, come chiediamo da anni, sul tema del trasporto: la verità che sta dietro a queste stragi è che il trasporto è in mano ad un sistema di caporalato che non solo lucra sulla giornata lavorativa e sfrutta le persone, ma facendole viaggiare come merci o carne da macello ne mette a rischio la vita».

«Le stragi di questi giorni mostrano a tutti quale sia la condizione di tanti lavoratori agricoli, una condizione limite che sta collassando non solo sul versante dello sfruttamento ma anche, come era prevedibile, su quello del nodo del trasporto che, con mezzi inadeguati e fatiscenti, sta mettendo a repentaglio centinaia di vite umane».

 «Tra le vittime del violento incidente stradale c’era anche un ex beneficiario del progetto Sprar del comune di Rosignano Marittimo, identificato tramite la tessera Arci ancora in suo possesso. Amadou Balde era un giovane uomo di 20 anni, proveniente dalla Guinea Bissau, che lo scorso giugno – malgrado la proposta di un percorso di tirocinio formativo in un’azienda di pulizie – aveva preferito uscire dallo Sprar per cogliere una “proposta di lavoro” nelle campagne foggiane. Gli operatori dello Sprar hanno cercato in tutti i modi di farlo desistere, individuando e condividendo con lui i rischi delle condizioni di lavoro irregolare, ma lui ha comunque deciso di partire».

 «Ad Avellino – denuncia Fiordellisi – abbiamo caporalato nei settori edili e dell’agricoltura e avvertiamo fenomeni simili nell’ambito del conciario terziarizzato. In questo momento, è necessario monitorare le ragazze e i ragazzi che sono ospiti nei Cas sparsi per la provincia. Infatti, da Monteforte alla Valle Ufita o il Medio Calore abbiamo notizie di strani movimenti di furgoncini, sia la mattina presto sia nel tardo pomeriggio, probabilmente per accompagnare i migranti nelle campagne circostanti.   È utile ricordare che gli ospiti stranieri dei Cas dopo 60 giorni in Italia e con i documenti temporanei possono iscriversi ai Centri per l’impiego ed essere assunti regolarmente con contratti. Domani – ribadisce in conclusione Fiordellisi – manifesteremo anche per l’affermazione di questi diritti spesso violati: la Cgil è per la legalità e la dignità dei lavoratori e dei lavori».

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