Eccoci giunti al quarto  appuntamento con la rubrica: “La voce del tifo biancoverde”. Dopo  Alfredo imbimbo, Angelica Modano e Patrizio Cammino, è la volta di una grandissima tifosa dei Lupi: Luisa Palmieri.

 Allora Luisa, quando è nato il tuo amore per la maglia biancoverde?

Sono una tifosa avellinese, diciamo in pianta stabile, da diciotto anni. In casa ho seguito quasi tutte le partite. Forse, in tutti questi anni, ne avrò perse tre o quattro al massimo, esclusivamente per motivi di salute. Ma anche di trasferte ne ho fatte un bel numero. Dopo aver girato i vari settori del Partenio-Lombardi, da sei anni sono costantemente in Curva Sud”.

 La  prima partita dei Lupi che hai seguito allo stadio era in casa o in trasferta? 

“Devo confessarti che ho visto l’Avellino anche al Piazza D’armi con il mio Papà. Ma ero talmente piccina che non capivo nulla di ciò che vedevo. Posso  dirti che la mia prima partita consapevole, che ho seguito da vera tifosa è stata Avellino-Siracusa, semifinale di ritorno dei playoff, stagione 94’-95. La prima trasferta è stata Avellino-Gualdo a Pescara, finalissima playoff e, per me, prima promozione in serie B“.

 Quale partita dell’Avellino  ricordi con maggiore entusiasmo?

Sicuramente la partita con il Napoli nel campionato 2004-2005, e la finale dello stesso campionato sempre contro i Partenopei. Tutti ci davano per spacciati, ma poi sappiamo tutti chi gioì alla fine. Ricordo la tensione vissuta per la semifinale playoff in casa con il Taranto e la finale con il Foggia. Roba da far saltare le coronarie. Ringrazio ancora oggi la  Madonna di  Montevergine per quel doppio miracolo. Parlando del nuovo corso dell’Avellino ricordo con emozione la semifinale play off in serie D a Trapani. Era mercoledì ma eravamo oltre mille in Sicilia. E abbiamo vinto noi”.

Mi indicheresti quale annata o periodo dei Lupi,  hai  custodito nella tua memoria  di tifosissima biancoverde?

Ricordo con vera emozione  l’annata 2006- 2007. Partiti con neri presagi con Galderisi in panchina ce la siamo giocata con il Ravenna e alla fine, dopo un rocambolesco pari in casa con la Ternana di sabato Santo, siamo scoppiati. Sconfitta a Cava, a San Benedetto e tutti che volevano incontrarci nei playoff convinti di batterci. Ma alla fine ci andò bene. Nonostante due giornate a porte chiuse, con noi fuori a cantare e tifare”.

 Quale è il calciatore biancoverde che ti è entrato nel cuore?

Dell’attuale rosa mi piace, sempre calcisticamente parlando, Fabbro, per grinta e carattere. Un vero polentone del Sud. Uno di noi. Parlando di un calciatore simbolo, come non possiamo non parlare del Pitone? Ormai, nel bene e nel male, lui è, e resterà,  per tutti Biancolino, il bomber dell’ Avellino. Anzi il piu’ prolifico della storia dei Lupi “.

A questo punto, credi anche tu nella promozione diretta dell’Avellino, e quale squadra reputi il maggiore ostacolo tra i Lupi ed il primato finale?

Tecnicamente la nostra rosa è meno competitiva di Perugia, Nocerina e  lo stesso Benevento, nonostante arranchi per i playoff. Ma come grinta, carattere, voglia ed anche tifoseria, è la nostra è la prima rosa. Ad ogni modo, il primato l’Avellino può perderlo solo per propria colpa. Se proprio devo scegliere un antagonista scelgo il Perugia che, come noi, vola sulle ali dell’entusiasmo. Per me il Latina è ormai fuso. Ha fatto male nel pensare di aver già’ vinto il campionato”.

Quale attuale calciatore dei Lupi pensi possa essere il trascinatore per conquistare il pass per la cadetteria?

Sono sicura che in B ci trascinerà Biancolino, soprattutto per il suo carisma. Ma alla fine  penso che ci trascinerà tutto il gruppo.  Che è molto solido, compatto, grazie al grande lavoro svolto da Rastelli e da De Vito. Senza dimenticare i sacrifici economici della società“.

Vorresti lanciare un appello per far si che nelle ultime gare ci sia ancora più affluenza di pubblico?

Diciamo che il tifo è cambiato ovunque. Basta guardare gli spalti vuoti in Serie A o Serie B. Non dimentichiamo le scarse presenze al Partenio negli ultimi due campionati di B dell’era Pugliese. Io a questo punto non faccio appelli. Chi ama segue. Chi non ama fa ciò che preferisce. Vorrei invece, se posso, salutare e ringraziare l’As Avellino 1912e, ed anche la Curva Sud. In particolare gli assenti-presenti, che potendo, volerebbero allo stadio. Saluto i tanti tifosi lontani dall’Irpinia, ma che, quando possono, sono accanto ai nostri colori. Tutti insieme andiamoci a prendere la B. Noi non siamo da C”!!

 

Carmine Campanella

 

 

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