La voce del tifo biancoverde: Patrizio Cammino

 

Terzo appuntamento con questa rubrica già molto seguita. Oggi è la volta di Patrizio Cammino, sostenitore dei Lupi da oltre mezzo secolo!

Patrizio, quando è nato il tuo amore verso la maglietta biancoverde?

“Caro Carmine, innanzitutto ti ringrazio per quest’ intervista. E consentimi di fare tanti sinceri auguri al Giornaledellirpinia.it. Il mio amore per i Lupi è nato nel lontano 1962, alla tenerissima età di quattro anni .Mio padre, che ora purtroppo non è piu’ con noi, grandissimo tifoso biancoverde, mi portò, accompagnato dal mitico MarcoAntonio Napolitano, al vecchio Piazza d’ Armi a seguire Avellino -Massiminiana Catania. Da allora i Lupi mi sono entrati nel sangue”.

La prima partita dei Lupi che, invece, hai seguito in trasferta?

La prima partita che ho seguito in trasferta risale al lontano anno 1972, quando andammo per la prima volta in serie B. Era la gara tra l’Avellino e la Salernitana, al vecchio Vestuti di Salerno. I Lupi vinsero con una rete di Fraccapani.  Se non mi sbaglio, la partita era valida per la Coppa Italia. Poi da allora quando ho potuto li ho seguiti ovunque i Lupi, perché’ l’Avellino è come una bella donna: si ama”.

Quale partita dell’Avellino ricordi con maggiore entusiasmo?

Sono tante le partite che ho nel cuore, ma ti racconto di quella nella quale sono addirittura svenuto. Avevo dodici anni e stavo in tribuna Montevergine. La gara in questione era Avellino- Barletta, campionato serie C 1972-73. Segno’ Zoff  al 95 ‘e fu il sorpasso o l’ aggancio al Lecce. Poi come non dimenticare a Genova, giugno 1978, la rete di Mario Piga che sancì la promozione in serie A e il successivo bagno nella fontana di Piazza Ferraris”.

 Quale calciatore biancoverde ti è entrato nel cuore?

Ci sono tanti calciatori biancoverdi che ho nel cuore anche perché’ sono stato loro amico e lo sono tutt’ora: Fresta,  Paradiso,  Negretti, Levanto, Miggiano. Come allenatore sono legato ad Oddo e famiglia: i suoi figli uscivano con me, e così mia figlia con loro, per ultimo ho sempre difeso il pitone Biancolino a spada tratta. Ora lo osannano tutti di nuovo e per questo a mio parere non vi è coerenza tra i tifosi”.

Patrizio, credi nella promozione diretta dei Lupi?

Saremo promossi a maggio. In tempi non sospetti, a gennaio, sia su facebook che in tv private, ho  detto che il campionato si vince nelle ultime dieci domeniche. E prevedevo insieme ad Angelica, Gianluca e Nicola, che il Latina avrebbe avuto un calo. Ora credo nella B diretta, anche perché’ il campionato non è di alto livello, e quindi penso che si potrà centrare la promozione diretta”.

 A maggio ci sarà la festa per il centenario. Molte le iniziative nate in città sia da esponenti del giornalismo, con varie pubblicazioni di libri, che dalla società biancoverde. Pensi che nell’occasione si possa festeggiare anche la promozione in cadetteria ma soprattutto ad un ricompattamento del tifo avellinese dopo il caso logo Us?

E’ una vicenda complicata, ma mi auguro che alla promozione segua il logo e che si metta fine a questo stillicidio mentale e rottura tra i tifosi. Per me si devono amare i nostri colori, la nostra città. La B sarà un patrimonio di tutti “.

 Infine, Patrizio ti senti di rivolgere un appello a tutti i tifosi che ancora non seguono allo stadio l’Avellino nonostante siamo primi in classifica e con un piede in serie B?

Mi auguro che torni il pubblico di una volta ma non solo nelle partite che contano come contro la Nocerina. Gente mai vista quest’ anno, che già si appresta, ora, a salire sul carro dei vincitori.  In ogni caso, vorrei invitare  tutti i tifosi a venire a Gubbio.  La B passa per la trasferta in Umbria. Con una vittoria là, si potrebbe già dare il via ai festeggiamenti. Un saluto a tutti e sempre forza Lupi”.

 

Carmine Campanella

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