Le donne e la politica….

Uno studio evidenzia, in contrasto con la tendenza che si registra in altri paesi europei, il minore interesse delle donne italiane per la politica rispetto agli uomini, nonostante l’aumento delle donne elette. In riferimento alle posizioni di responsabilità nel settore politico, pubblico, giudiziario, sociale ed economico, l’ascesa delle donne alle posizioni di vertice appare ancora lenta nel nostro Paese. Se il problema della carente presenza femminile nei luoghi della politica tocca molte democrazie, anche se nel caso avellinese si presenta in modo particolarmente acuto, vi è una specificità tutta nostrana che aggrava ancor di più la situazione. Il fenomeno del “velinismo” in politica, ancorché circoscritto, non aiuta certo a modernizzare una cultura ancora in parte diffidente verso il ruolo delle donne in politica e a promuovere la pari dignità dei sessi in ogni ambito della vita pubblica. Piuttosto rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione  e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni. Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi. Le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse.. Non credo che sia sufficiente chiedere che nelle giunte ci sia la rappresentanza della metà delle donne, proprio perchè forse ci siamo stancate di essere ‘rappresentanza’ ma vogliamo essere fondamentali nel processo decisionale che avviene ai vertici.
Perchè non si vota donna? A mio parere perchè ancora non siamo un’alternativa al pensiero dominante, che non per forza è da considerarsi pensiero forte. Dobbiamo interrogarci sulle modalità delle candidature delle donne: una donna candidata propone qualcosa in più e qualcosa di meglio sulla visione della comunità in cui vive e in cui spera? La donna è capace di osare e di immaginare una società migliore? Diciamoci sinceramente che una visione del mondo maschilecentrica sta fallendo: siamo capaci come donne di ESSERE CAMBIAMENTO REALE? La politica DONNA riesce ad arginare corruzione e sprechi?

Finché la democrazia è su base rappresentativa occorre essere rappresentate per poter essere parte attiva.
 Perché le donne non sono esenti dai cliché in quanto donne. Io voto volentieri donna se essa è candidata nelle fila di un partito in cui posso riconoscermi; se la stimo intellettualmente e politicamente; ma certo non oriento la mia scelta principalmente in base al genere. Se però i miei criteri principali sono soddisfatti preferisco votare donna.
La donna spesso non vota donna perchè non” conosce” o non le è permesso di conoscere ,grazie alle vecchie logiche di partito, le donne della politica oppure non sempre si sente rappresentata dalle poche parlamentari elette in precedenza. Senza quote rosa non cambierà mai nulla: in Norvegia hanno fatto miracoli. E non è vero, come dicono certi uomini, che non ci sono donne capaci: è il maledetto soffitto di cristallo che impedisce loro di farsi avanti. Allora che fare? Non ci resta che prenderlo a picconate e tirarlo giù! Una donna colta, impegnata, attiva e sportiva che però non ha più tempo per sé stessa se si dedica alla politica attiva. Perché, se e quando lo fa, lo fa in modo deciso, con passione e cercando di dare il meglio di sè. Dalla sua ha sempre il pragmatismo, la voglia del fare al posto del vano discutere maschile e la capacità di sintesi tipici del suo genere. Contro di lei trova un mondo fatto a misura d’uomo, popolato da uomini, con pratiche e liturgie tutte al maschile e tanto tempo da sprecare, che va sprecato soprattutto a danno degli elettori, secondo l’ottica femminile. Uomini, ovviamente, che tendono a perpetuare queste remote liturgie per tramandare il privilegio del loro antico monopolio. Alla fine la “donna in politica” risulta transitoria, di passaggio, per l’impossibilità di mantenere a lungo un triplo ruolo ed una tripla presenza. Eppure ci sono  donne molto valide, che resistono nonostante tutto.  Mentre altre ancora,   rinunciando ad altri valori, si sono dedicate solo alla politica come ad una missione.

 

La Dama Rosa

 

 

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