L’estate torrida a Flumeri con siccità e forti temporali: gravi le ripercussioni sull’agricoltura

Flumeri è contornata da due valli, ad ovest da Valle Ufita, e ad est dalla Valle Mulino – Lagni. L’estate 2022, è stata caratterizzata da forte siccità, che ha penalizzato notevolmente l’agricoltura della Valle Mulino – Lagni.

Valle Ufita invece, ha beneficiato del sistema idrico di pozzi artesiani, che riempiono un bacino artificiale di accumulo, da cui partono condotte  interrate a servizio dei campi, fuori dall’area industriale. Inoltre, sempre a servizio, dell’ irricazione  dei campi, c’ è la diga dei Macchioni, entrambi i sistemi sono stati realizzati dal Consozio di Bonifica dell’ Ufita, con sede in Grottaminarda.

La Valle del Mulino-Lagni per l’irrigazione dei campi non ha nessun sistema, ed è abbandonata a se stessa. Nei primi anni 60,  fu redatto un progetto per la costruzione di una diga artificiale, con argine di tenuta in terra battuta, e furono iniziati anche i lavori del canale di scolo dell’over floor. Ma, successivamente, i lavori furono interrotti e la diga non fu più eseguita, con spreco di denaro pubblico, sia per il lavoro del canale di scolo, sia per lo spostamento più a monte del tracciato dell’allora costruenda autostrada Napoli – Bari.

Oggi, con la siccità dovuta alle scarse piogge, il torrente Fiumarella, una volta serbatoio d’acqua per le aziende agricole della zona, a cominciare dal mese di luglio va in secca, e rimane completamente senza acqua, soprattutto per il cambiamento climatico in corso. E dunque, per le aziende agricole dell’area è arduo portare avanti le coltivazioni.  Per cui un intervento strategico andrebbe fatto per la realizzazione  di un bacino di accumulo, il cui riempimento sarebbe assicurato nei mesi invernali dall’acqua proveniente dal torrente Fiumarella. A cui  potrebbero accedere le aziende agricole nei mesi estivi, per irrorare le colture.

Le colture commerciabili, che attualmente si coltivano nella valle, dopo la dismissione della coltivazione del tabacco nel 2010, sono in prevalenza il grano,  mais, pomodori,  peperoni ( una qualità tonda caratteristica della zona ), zucchini  e altre minori  colture intensive, però più a carattere di consumo familiare e locale.

Il torrente Fiumarella, che nasce dall’altipiano di Scampitella, divide in due la valle Mulino – Lagni. Il versante ovest è in territorio di Flumeri, il versante nord-est ,  è in parte territorio di Zungoli e di Villanova del Battista.

Angelo Corazzone e Rosario Caruso, sono i titolari di due aziende agricole del versante flumerese della valle, da sempre  impegnati in agricoltura, ai quali abbiamo abbiamo posto qualche domanda.

Corazzone:

Lei è da sempre in prima linea con la Coldiretti, può dirci quante sono le aziende agricole operanti a Flumeri ? Ci sono 700 famiglie e 450 fascicoli aziendali, però chi fa veramente azienda e vive solo di agricoltura sono una ventina di aziende in tutto il territorio flumerese”.

Quante le aziende menzionate nei fascicoli aziendali sono riconducibili alla Valle Mulino-Lagni ?Sono quasi un centinaio, tra Valle Mulino – Lagni, Scampata e Arcolento, però quelli che vivono solo di agricoltura siamo 4 o 5 aziende. Io, Rosario Caruso, Saverio Rinaldo,  Michele Rinaldo e qualche Raduazzo della zona Lagni. Tra questi, c’è chi coltiva solo cereali, e chi cereali e ortaggi “.

Caruso:

” La siccità, unita alla mancanza di acqua per irrigare le colture è un vero  problema per voi in questa Valle ?Più che la siccità e l’acqua, che in parte riusciamo a raccogliere in piccoli scavi durante la stagione invernale e che usiamo con parsimonia , sono i temporali che rovinano i nostri ortaggi, come appunto avvenuto nel mese di agosto scorso, con una serie di vere tempeste giornaliere “.

Trovate difficoltà a commercializzare i vostri prodotti ?

” Per commercializzare i nostri prodotti ci avvaliamo di grossisti. Prima portavamo i nostri ortaggi nel salernitano, ma era lontano. Adesso invece ci siamo avvicinati e li portiamo a un grossista con sede in un paese della nostra provincia “

La nostra, è stata solo una analisi del territorio agricolo flumerese, dove uomini e donne  svolgono  all’aperto un lavoro faticoso  e con qualsiasi condizione metereologica, pioggia , vento, neve, sole e a loro va tutta la nostra stima.

Occorrerebbe un intervento da parte delle istituzioni preposte (Comune di Flumeri, Comunità Montana e Consorzio di Bonifica  dell’Ufita) per la realizzazione di un progetto ad hoc, che sia funzionale a tutelare l’attività agricola della zona, in caso, ormai molto frequente, di siccità.

Carmine Martino

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