Nell’immediata vigilia dei Giochi invernali a Sochi: impianti eccezionali, ma la macchina organizzativa è in notevole affanno

La Russia ha fatto le cose in grande. Dopo 34 anni ospiterà i GIochi olimpici, anche se questa volta saranno invernali. Impianti super, nuovi di zecca: una vetrina da 50 miliardi di dollari.

Ma c’è da dire che la macchina olimpica a Sochi fa fatica a decollare. A tre giorni dal via ufficiale dei Giochi invernali, l’avvicinamento al grande show a cinque cerchi è tutto a ostacoli. Il bellissimo parco olimpico costruito di sana pianta sul Mar Nero è il biglietto da visita di queste Olimpiadi russe, visibile ancora prima di atterrare: la vista della Las Vegas sportiva soprattutto in notturna è scintillante. Ma è appena si mette piede a terra che le Olimpiadi diventano un’Odissea. Voli in costante ritardo (di ore) e bagagli che non arrivano. Ma è sugli hotel che il ritardo è imbarazzante: gli alloggi sono stati costruiti fuori dalla città, a una trentina di chilometri da Sochi, ad Adler a ridosso del parco olimpico. Logistica perfetta, sulla carta: peccato che tra stanze fantasma, assenza di corrente e quindi di riscaldamento, calce e bagni ancora work in progress la sistemazione per molti è stata un miraggio. Diverse stanze, in queste cittadelle con parco giochi per bimbi ma ceck point militari intorno alla rete di recinzione, sono state ‘vendute’ anche a due persone diverse e ancora prima di cominciare il sistema è andato in tilt. Elettricisti al lavoro per far funzionare ascensori e caloriferi. Insomma non un ‘welcome’ speciale per la famiglia olimpica che si è data appuntamento a Sochi, 34 anni dopo Mosca.

 

 

 

 

Fonte: Ansa.it

 

 

 

 

 

 

Fonte Ansa.it

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