Pro Vercelli – Avellino 1 – 1, Lupi beffati da un rigore all’ultimo respiro

Pro Vercelli-Avellino   1 – 1

 

Pro Vercelli: Provedel, Legati, Bani, Konate, Berra (dal 62′ Germano), Palazzi, Vives, Emmanuello, Mammarella, Aramu (dal 67′ Starita), Bianchi (dal 68′ Comi). A disposizione:  Zaccagno, Eguelfi, Castiglia, Baldini, Comi, Osei. All.: Longo.

Avellino: Radunovic, Gonzalez, Jidayi, Djimsiti, Laverone, Lasik, Paghera (dal 74′ Omeonga), Moretti, D’Angelo, Verde (dal 56′ Castaldo), Ardemagni (dal 67′ Eusepi). A disposizione:  Lezzerini, Perrotta, Migliorini, Belloni, Solerio, Camarà. All.: Novellino.

Arbitro: Martinelli di Roma. Assistenti: Rossi di La Spezia e Robilotta di Sala Consilina. Quarto uomo: Aureliano di Bologna.

Marcatori: all’8′ Verde (rig.), al 94′ Comi (rig.).

Ammoniti: Legati (PV). Angoli:10-3 . Rec: 0′ pt e 4′ st.

 

 

Atroce beffa per i Lupi proprio all’ultimo respiro del recupero: fallo di mano di Moretti sotto porta e calcio di rigore per la Pro Vercelli. Calcia a tempo ormai scaduto il rigore l’ex Comi e trafigge Rdunovic. E’ il gol del pari per i padroni di casa, che impedisce all’Avellino di portare a quattro le vittorie consecutive. Peccato davvero: perdere due punti proprio al fotofinish lascia tantissimo amaro in bocca.

Fino alla beffa finale, la squadra di Novellino aveva interpretato nel migliore dei modi la propria gara, lasciando solo le briciole alla Pro Vercelli, che in novanta ed oltre minuti non è stata capace di impensierire quasi per niente l’ottimo Radunovic, apparso oltremodo insuperable, sebbene non abbia dovuto compiere parate veramente importanti.

Passati in vantaggio dopo appena sei minuti, grazie ad un rigore trasformato da Verde (che ribadisce in rete la sfera respinta dal portiere vercellese), i Lupi hanno assunto un plausibile atteggiamento tattico basato sul presidio della propria trequarti per chiudere tutti gli spazi e rendere asfittica la proposizione dei Vercellesi. La partita, nel bene e nel male, è stata condizionata dal vantaggio dell’Avellino, che in qualche modo è andata avanti in maniera stucchevole e scarsamente spettacolare, con la Pro Vercelli che faceva una fatica tremenda a costruire qualche trama pericolosa e con l’Avellino che controllava senza particolari affanni.

Con il senno di poi si può tranquillamente asserire che i ragazzi di Novellino hanno forse ecceduto in un atteggiamento “rinunciatario”, perchè non sono stati capaci di attivare ripartenze pericolose, affidandosi e fidandosi dell’ottima fase di non possesso. Il primo tempo è andato in archivio senza particolari sussulti. Così come si è dipanata poi anche la ripresa, con un canovaccio tattico perfettamente identico alla prima frazione di gioco: la Pro che spinge senza cavare il classico ragno dal buco, e l’Avellino che  staziona nella propria metà campo a protezione della propria “linea Maginot”.

L’unica occasione pericolosa in tutti i secondi quarantacinque minuti è addirittura dei Lupi, che con Lasik vanno vicinissimi al raddoppio proprio negli istanti finali di gara (89′) , ma il portiere compie un autentico miracolo deviando in corner il tiro dello Slovacco. Poi, come detto in apertura, la beffa al 94′ con il fallo di mano di Moretti che intercetta un tiro che sarebbe finito tranquillamente tra le braccia di Radunovic. Il rigore sacrosanto concesso dall’arbitro Martinelli è impeccabilmente trasformato dall’ex Comi, che spiazza Radunovic e toglie due punti ai Lupi. Peccato!

 

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