Racing Aprilia – Avellino 2 – 1, i Lupi scialbi e “filantropi” regalano la vittoria agli avversari

Racing Aprilia – Avellino  2 – 1

Racing Aprilia: Saglietti; Telloni, Rosania, Patti, Vitolo; Vasco (dal 55′ Titone), Mastromattei, La Penna (dal 64′ Rocchino); Olivera (dall’83′ Lillo); Corvia, Russo (dall’86′ Battisti). A disposizione: Manasse, Bosi, Bencivenga, Carpentieri, Murasso. All.: Feola.

Avellino: Lagomarsini, Patrignani (dal 74′ Tompte), Morero, Mikhaylovskiy, Parisi (dal 76′ Carbonelli); Buono (dal 46′ Mentana), Matute, Acampora, Tribuzzi, Ciotola (dal 66′ Capitanio), De Vena. A disposizione.: Pizzella, Ventre, Nocerino, Dondoni, Cuomo. All.: Graziani. 

Arbitro: Galipò di Firenze. Assistenti: Spagnolo-Regattieri. 

Marcatori: al 23′ Corvia (R.A.), al 46′ La Penna (R.A.), al 50′ Ciotola. 

Ammoniti: Tribuzzi, Mastromattei (R.A.), Vitolo (R.A), Russo (R.A.), Tompte. An.: 2-3. Rec.:, pt 2′, st 5′.

 

Un Avellino scialbo, senza mordente, ma in vena di regali, si è fatto battere da un Racing Aprilia tutt’altro che irresistibile. In realtà, la compagine biancoverde è scesa in campo senza particolare mordente al cospetto di una possibile rivale diretta per la promozione, e si è fatta mettere sotto per due autentici errori di svagatezza ed indolenza da parte della propria retroguardia, nella quale ha “brillato” per inettitudine tattica ed inadeguata attenzione, l’under Patrignani. Il 19enne esterno basso, è stato il protagonista principale in una retroguardia biancoverde che ha letteralmente regalato i due gol agli avversari.

Il primo gol è giunto a metà della prima frazione gioco, per opera di Corvia, che, dopo aver raccolto la palla respinta dalla traversa su tiro di Olivera, ha avuto gioco facile nel metterla dentro da pochi metri, con l’intera difesa biancoverde a giocare alle “belle statuine”.

Il secondo gol è giunto proprio allo spirare del primo tempo grazie ad un incredibile errore (da scuola calcio) di Patrignani, che nella propria trequarti, cincischiando con il pallone, prima di cercare di scaricare orizzontalmente per un compagno che non c’era, si è fatto soffiare la sfera da un avversario che ha dato la stura ad un contropiede due contro zero, con La Penna, che da due metri ha messo dentro la più facile delle reti.

L’avvio della ripresa, tuttavia, ha restituito qualche sussulto di orgoglio da parte degli Avellinesi, che sono pervenuti (al 50’) al gol che ha dimezzato lo svantaggio, con il redivivo Ciotola, che ha raccolto un cross dalla destra ed in mischia ha messo dentro la rete che ha riaperto il match.

Neppure il tempo di rimettere la palla al centro, che i padroni di casa hanno avuto l’opportunità di ripristinare immediatamente il doppio vantaggio, grazie ad un altro clamorosissimo regalo di Mikhaylovskiy, che ha ciccato clamorosamente la palla nella propria area, se l’è fatta soffiare da un attaccante laziale, e non ha trovato niente di meglio che stenderlo, procurando il più stupido dei rigori.

Fortuna per l’Avellino, che l’esperto Corvia ha “rifiutato” il regalo, tirando addosso a Lagomarsini, che è riuscito addirittura a bloccare la sfera.

Il parziale è rimasto sul 2-1 per i padroni di casa, e l’Avellino, con 40’ minuti ancora da giocare, ha avuto tutto il tempo per arrivare al pareggio. Ma gli uomini di Graziani non sono stati capaci di sfondare il muro eretto dal Racing Aprilia, che è riuscito a controllare gli assalti dei biancoverdi, senza rischiare soverchiamente. Del resto, l’incosistenza dell’attacco avellinese, con il 19enne Mentana del tutto nullo sotto porta, e con l’aggiunta, nel finale, di un Tompte ancora una volta evanescente, ha finito con l’agevolare la fase difensiva dei padroni di casa.

Cosi, l’Avellino “è riuscito” a perdere un’altra gara lontano dalle mura amiche più per demeriti propri che per superiorità degli avversari. Ma quel che preoccupa maggiormente è la grave carenza di personalità e combattività degli uomini di Graziani, che stanno confermando in maniera chiara ed inoppugnabile lacune strutturali, soprattutto sul piano caratteriale e della tensione emotiva, che vanno assolutamente colmate con la “finestra” di dicembre.

E meno male che alla riapertura del mercato di riparazione mancano ormai soltanto due partite.

 

 

 

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