Secondo la Stampa irpina questo Avellino è piu’ forte dello scorso anno e potrà lottare anche per la promozione

Il collega Stefano Sica, per conto del quotidiano on line “Tuttomercatoweb”,  ha condotto un sondaggio sul nuovo Avellino e sulle sue potenzialità e possibilità nel campionato 2014-2015, che ha già consumato la sua prima giornata sabato 30 agosto. E lo ha fatto interpellando tre noti giornalisti sportivi irpini: Rino Scioscia, Direttore responsabile del nostro giornale, Marco Ingino collega de “Il Mattino” e già conduttore di “Linea Verde Sport” in onda su ITV, e Domenico Zappella, conduttore di “Contatto Sport”,  trasmessa da Primativvù. Eccovi, in versione integrale, l’articolo pubblicato su TMW.

Si è chiuso con l’ingaggio di Attila Filkor il mercato dell’Avellino. Una finestra estiva che ha portato in dote a mister Rastelli ben 17 elementi nuovi più qualche giovane di belle speranze, nonostante le dolorose rinunce ad Izzo e Galabinov. Mercato comunque positivo, che ha lasciato la sensazione generale di un rafforzamento della rosa biancoverde, in grado, a questo punto, di poter lottare per l’obiettivo minimo dei play-off. Ne abbiamo parlato con i colleghi Rino Scioscia, direttore del Giornale dell’Irpinia, Marco Ingino, conduttore della trasmissione televisiva “Linea Verde Sport” in onda su Irpinia Tv, e Domenico Zappella, anche lui conduttore del fortunato format televisivo del lunedì “Contatto Sport” in onda su Prima Tivvù.
Come giudichi il mercato dell’Avellino: squadra rinforzata, indebolita o sostanzialmente uguale all’anno scorso?
Scioscia
Il mio giudizio sul calcio mercato dell’Avellino è assai positivo, innanzitutto perché la società di Piazza Libertà si è mossa con intelligenza e lungimiranza. Posso tranquillamente dare un bel sette e mezzo al mercato dell’Avellino. Praticamente ad inizio ritiro mister Rastelli ha potuto sin da subito lavorare con tutti gli effettivi. I nuovi arrivi sono di primissimo piano per la categoria. Gente come Kone, Zito e Rodrigo Ely, essendo in possesso di un bagaglio tecnico sovradimensionato per la cadetteria, costituiscono valori aggiunti invidiati da tutte le altre 21 concorrenti. Poi sono arrivati ragazzi come Arrighini, Vergara, Chiosa, Soumarè, tutti molto giovani che potrebbero dare un contributo addirittura dello stesso spessore dei tre che ho citato sopra. Senza considerare che se Comi sarà assistito dalla buona sorte e dalla salute, è in grado di dire la sua con assoluta autorevolezza. E senza considerare, altresì, la conferma dell’ossatura dello scorso anno, con i vari Pisacane, Arini, Schiavon, D’Angelo e Castaldo, che hanno dimostrato il loro notevole valore. Volendo passare per “incontentabile”, potrei dirti che forse un puntello di maggiore esperienza e dimestichezza con il ruolo di esterno destro nel classico 3-5-2, vale a dire il quinto da sinistra, io lo avrei portato ad Avellino. Ti faccio un nome, ma giusto per intendenrci sul tipo di calciatore: Alessandro Crescenzi, scuola Roma, ex Novara.
Ingino
Mercato svolto con logica, prospettiva e senza dispendio di ingenti risorse economiche. Sulla carta la mediana ne esce rinforzata con l’inserimento di Kone, Angeli e Filkor che si aggiungono a D’Angelo, Arini e Schiavon. Bittante può tranquillamente prendere il posto di Zappacosta mentre a sinistra abbiamo un valore aggiunto là dove avevamo un tallone d’Achille. In difesa è partito Izzo ma Chiosa è un sinistro naturale e consente a Pisacane di esprimersi al meglio. Tra Fabbro e Ely, invece, c’è l’imbarazzo della scelta. Capitolo attacco: Castaldo è sempre più leader, Arrighini un nuovo Rastelli, Comi una garanzia a patto che non risenta del malanno fisico dello scorso anno, Pozzebon un bel torello e Soumarè un 18enne su cui sono pronto a scommettere a mani basse. Al tirar delle somme siamo organicamente più quadrati dello scorso anno. Forse non vinceremo molte partite e non saremo spettacolari dal punto di vista del gioco ma per le squadre avversarie sarà duro farci gol. Con il budget a disposizione penso sia stato fatto un ottimo lavoro in tutti i reparti. In attacco avrei confermato Galabinov ma non è dipeso dall’Avellino. La coppia con Castaldo era quasi perfetta. Quella con i nuovi acquisti è tutta da verificare ma i primi segnali sono incoraggianti.
Zappella
Non volendo attribuire voti numerici, mi sbilancio nel giudizio che complessivamente reputo senza dubbio più che positivo. L’Avellino ne esce decisamente rinforzato da questo calciomercato condotto in maniera impeccabile dal duo Taccone-De Vito. Per larghi tratti di questa lunga sessione estiva, la grande protagonista è stata la società biancoverde che con netto anticipo rispetto a tutte le altre compagini di B è riuscita a piazzare gli acquisti che si era prefissata già nei mesi precedenti. Un lavoro che parte da lontano e che ha trovato i frutti sperati gestendo il tutto sempre con estrema oculatezza e competenza. In questo calcio italiano così in crisi dove a ritmo giornaliero si parla spesso di “rinnovamento”, mi sembra che l’Avellino da tempo abbia attuato con i fatti questa politica. Giovani da valorizzare uniti all’esperienza dei veterani, un mix vincente che ha portato in due anni alla promozione in B e ad un esaltante campionato in cadetteria lo scorso anno. Oggi, invece, pur alzando leggermente l’asticella degli obiettivi, l’Avellino non ha modificato il suo modus operandi, andando a pescare anche nelle categorie inferiori. Analizzando i vari reparti, da tifoso, forse avrei sperato in un bomber di razza in attacco. Ma da addetto ai lavori confido molto nella voglia matta di un giocatore tecnicamente molto interessante quale è Comi. Poi c’è Arrighini, un attaccante sconosciuto alla serie B ma in grado di arrivare in doppia cifra, del resto di questi tempi l’anno scorso anche un certo Galabinov non era stato preso in considerazione dalle società di B, e poi si sono visti i risultati. Senza dimenticare due grandi scommesse di nome Soumarè e Pozzebon. In difesa e a centrocampo pochi dubbi, in rosa tutti elementi di spessore in grado di far fare il salto di qualità ai Lupi.
Quale sarà la sorpresa secondo te tra i nuovi innesti biancoverdi?
Scioscia
Potrei farti diversi nomi. Ma parlando di possibile sorpresa, ti indico il 18enne belga Soumarè: sono convinto che se “usato” nella giusta misura, vale a dire al tempo giusto e secondo finalità tattiche adeguate al suo potenziale fisico-atletico e soprattutto tecnico, questo agile e scattante trequartista possa diventare un ulteriore valore aggiunto per Rastelli.
Ingino
Soumarè non è un titolare ma ha le potenzialità per diventare un grande calciatore. Tatticamente è utilissimo. Si vede che ha delle basi importanti sia nella fase degli inserimenti che in copertura. Tecnicamente è tra i più dotati del gruppo e tra i pochi che può far cambiar passo alla squadra con una semplice giocata.
Zappella
Lo dico senza esitazioni: Soumarè. Imprevedibilità, dribbling, mezzi tecnici notevoli, velocità e fiuto del gol: può bastare per un ragazzino di 19 anni cresciuto in uno dei migliori settori giovanili d’Europa come l’Anderlecht? Scommetto su di lui, anche perché i vari Pisacane, Fabbro, Chiosa, Ely, Arini, Kone, Zito, Schiavon e Castaldo li reputo garanzie per la serie B.
Quale può essere a tuo parere l’obiettivo minimo stagionale dell’Avellino e chi vedi favorito per la vittoria finale diretta?
Scioscia
La squadra di Rastelli, anche in continuità con quanto espresso nel campionato scorso, potrà tranquillamente ambire a lottare per il massimo traguardo, vale a dire tornare nell’olimpo del calcio italiano. Non so se i biancoverdi saranno in grado di poter realizzare questo sogno attraverso la promozione diretta o tramite i play off. Ma sono convinto che la squadra potrà tranquillamente lottare fino alla fine. Per quanto riguarda le rivali dei Lupi posso citarti il Latina ed il Catania su tutte. Un gradino più sotto ci metterei il Bari. Poi tante outsider come il Perugia, il Bologna, il Livorno, il Pescara, lo Spezia ed il Modena.
Ingino
L’obiettivo dell’Avellino non può che essere la conquista di un posto nei play off a cui si arriva tagliando quanto prima il traguardo della salvezza. Far giocare in tranquillità la squadra, infatti, è fondamentale. Per questo spero, come accadde lo scorso anno, che si ripeta la partenza sprint. Il Catania è una spanna sulle altre e destinato a ricalcare le orme del Palermo. Livorno e Bologna potrebbero seguirlo ma sono vincolate agli sviluppi societari. Siena docet. Il Latina non ha nulla da invidiare alle big.
Zappella
L’obiettivo minimo a mio parere resta sempre quello della salvezza. Guai a fare voli pindarici, meglio restare con i piedi ben saldi a terra perché il campionato di B è già di per sé estenuante, poi quest’anno lo sarà ancor di più. Anche se da tifoso non nascondo che l’obiettivo si chiama play off. Pur essendo un campionato equilibrato, vedo il Catania nettamente favorito alla vittoria finale. Poi ci sarebbe il Bologna ma qui, come l’anno scorso per il Siena, conterà molto l’aspetto societario. Il Latina ha costruito un buon organico rinforzandosi decisamente. Dopo aver sfiorato la serie A l’anno scorso, a questo punto mi viene da pensare che l’unico obiettivo della società pontina si chiami promozione diretta. E infine il Bari sarà senza dubbio tra le big del torneo. Tra le sorprese occhio al Perugia e, oltre al mio Avellino, inserirei anche il Carpi.
Come giudichi l’ultima prestazione con la Pro Vercelli? Hai riscontrato semmai problemi e difficoltà di ordine tattico nell’affrontare i piemontesi?
Scioscia
Già lo scorso anno l’Avellino ha mostrato qualche “disagio” tattico quando doveva assumere l’iniziativa, fare la partita e proporre gioco. Contro la Pro Vercelli, il match dei Lupi si è sovraccaricato di criticità per l’atteggiamento dell’avversario, troppo remissivo e votato alla difesa ad oltranza, con 11 calciatori dietro la linea della palla. E questo tipo di difficoltà tattica dei Lupi è stato esasperato, paradossalmente, ancor di più con la superiorità numerica. A questo aggiungici la determinante, in senso negativo, serata no degli uomini più attesi in casa biancoverde, vale a dire Zito e Kone, che non sono mai stati concretamente propositivi nello svolgimento dei rispettivi compiti. In ogni caso, specie nel primo tempo, l’Avellino ha dato netta la sensazione di saper recitare il ruolo, che ormai gli si addice: quello di squadra di rango al cospetto di una “provinciale”. E l’atteggiamento della Pro Vercelli è stato paradigmatico in questo senso.
Ingino
Come dicevo in precedenza, dall’Avellino di quest’anno non mi attendo spettacolo ma sostanza. In mediana abbiamo una diga ma siamo eccessivamente geometrici. Quando troviamo una squadra che si chiude a riccio diventa difficile velocizzare la giocata o inventarsi il lancio alla Falcao. Questo potrebbe essere un limite ma confido nell’esplosione di qualche elemento come Soumarè e, soprattutto, nella sagacia tattica di Massimo Rastelli, vera pietra angolare di questo progetto targato Taccone-De Vito.
Zappella
Contro la Pro Vercelli penso che l’Avellino abbia già conquistato due punti in più che alla lunga potrebbero risultare importanti, del resto l’anno scorso sappiamo tutti che gli irpini sfiorarono l’accesso ai play off per dettagli. L’esordio è sempre una gara a parte dove i valori tecnici sono azzerati, ma ciò che mi ha impressionato positivamente è il consueto cuore e ardore agonistico che questa squadra ci mette in campo, sapientemente guidata da Rastelli e il suo staff.

 

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