Serino, scoperta una casa squillo in località Ferrari

 

Nell’ambito dei mirati servizi predisposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, volti a contrastare il fenomeno della prostituzione, i Carabinieri della Stazione di Serino, nella notte, hanno fatto irruzione all’interno di un appartamento di Via Ferrari, appurando che all’interno dello stesso vi erano delle donne dedite all’attività di meretricio e sottoponendo poi l’intera unità abitativa a sequestro penale.

L’attività investigativa si è sviluppata a seguito di alcune lamentele dei cittadini del posto. Tali informazioni, comparate con l’inserzione di annunci online sui più noti e famosi siti per incontri sessuali, ha portato i militari dell’Arma a predisporre l’apposito servizio.

È stato così che, sin dalla serata di ieri, i militari dell’Arma serinese hanno disposto un servizio di osservazione e controllo in abiti borghesi nei pressi del luogo ove presumibilmente si svolgeva l’attività di prostituzione. Nel corso del servizio, sono state effettivamente notate delle persone, esclusivamente di sesso maschile, che facevano – a turno – ingresso all’interno dell’abitazione, fermandosi dinanzi al portone per telefonare e farsi spiegare l’appartamento cui citofonare. Una volta usciti, questi uomini sono stati subito fermati e sentiti a sommarie informazioni dai carabinieri, che hanno così avuto perfetta contezza che in quell’appartamento si stesse effettivamente consumando un’attività di meretricio con una donna di origine bulgara e una italiana.

Tutti i clienti fermati, infatti, descrivevano la stessa dinamica: avevano avuto modo di conoscere dell’esistenza di quella casa d’appuntamento grazie ad un’inserzione su internet, avevano poi contattato il numero telefonico fornito nell’annuncio, al quale rispondeva una delle donne presenti nell’alcova, con la quale si mettevano d’accordo sul prezzo, sull’ora e sul luogo dell’appuntamento. Una volta fatto accesso nell’appartamento, il cliente doveva corrispondere un pagamento di una somma variabile dai 50 ai 75 euro, prima d’iniziare l’attività di meretricio.

Di fronte alle ripetute conferme avute dai clienti nell’arco dell’intera serata, nella notte, i carabinieri hanno deciso di fare ingresso all’interno dell’abitazione, bloccando così una delle due donne, e precisamente una 42enne italiana.

Nel corso della successiva perquisizione locale dell’appartamento, di cui è risultata locataria proprio la 42enne italiana, i militari dell’Arma hanno potuto rinvenire diverso materiale erotico, telefoni cellulari, nonché denaro contante per circa 850 euro, costituente il provento delle prestazioni sessuali effettuate nella giornata. La donna è stata quindi condotta in caserma per essere sentita in merito all’attività di meretricio svolta. Al termine degli accertamenti i Carabinieri denunciavano alla Procura della Repubblica di Avellino la donna 42enne italiana e la 30enne bulgara (non presente nell’appartamento al momento dell’ingresso dei militari dell’Arma), nonché una donna 64enne che aveva concesso in locazione l’appartamento alle due donne per il reato previsto dall’articolo 3 della legge n.75 del 20/02/1958 concernente la conduzione e l’esercizio di una casa di prostituzione, nonché con una proposta per l’emissione del provvedimento amministrativo del foglio di via obbligatorio dal comune di Serino per le donne esercitanti l’attività di meretricio.

Tutta l’attività andrà quindi ora al vaglio di convalida della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, coordinata dal dott. Rosario Cantelmo.

 

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