Sforzini: “Ero come un leone in gabbia, domenica con il gol mi sono liberato”

Lo avevamo visto soffrire per la squadra, domenica scorsa in tribuna stampa a seguire i Lupi contro la Vis Artena. Ci aveva detto che avrebbe fatto di tutto per tornare in campo il turno successivo ad Ostia, per dare una mano concreta alla squadra. E’ stato di parola: è rientrato nel secondo tempo della gara contro gli Ostiensi, e addirittura ha messo a segno il gol che poi si è rivelato decisivo per la vittoria dei Lupi. Nando Sforzini si è presentato in sala stampa per parlare del suo momento personale ma soprattutto dello stato di salute dell’Avellino:

 “Sapete tutti che ho avuto qualche problema nell’ultimo periodo. E proprio domenica scorsa a vedere i compagni giocare contro la Vis Artena, mi sono sentito come un leone in gabbia. Ma finalmente ad Ostia sono rientrato e, con il gol mi sono liberato.  Sì, il mio gol è stato importante, ma ancor di più sono stati fondamentali i tre punti conquistati dalla squadra, anche perché era da tantissimo tempo che non vincevamo in trasferta. Per me è importante stare bene per poter dare una mano con continuità ai compagni. Adesso che siamo tornati a vincere non dobbiamo mollare e anche domenica prossima sarà fondamentale portare a casa la vittoria. Dovremo giocare partita dopo partita fino alla fine di dicembre, per poterci godere la sosta magari con una buona classifica. La nuova mentalità? Non lo so, io penso che noi ci siamo calati in questa realtà già da prima. Domenica abbiamo avuto l’approccio giusto, ecco quello che serve per vincere in serie D. Il mio ritorno ad Avellino nove anni dopo? L’ho già detto quando sono arrivato: Avellino per me rappresenta una chance molto grande. E’ stata una scelta a prescindere dalla serie, perché questa, secondo me, era l’unica piazza che potesse darmi nuovi stimoli importanti. Il Trastevere? E’ una squadra forte che gioca molto meglio fuori casa, ma noi siamo obbligati a scendere in campo assai propositivi, non dobbiamo aspettare gli avversari. Dobbiamo essere noi a fare la partita e a vincerla”.

 

 

 

 

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