Taccone presenta i due nuovi acquisti De Risio e Wilmots. Il tesseramento di Cabezas resta in forse per problemi regolamentari

In una conferenza stampa tenuta questa mattina presso il Partenio-Lombardi, Walter Taccone ha presentato ufficialmente i nuovi acquisti, Carlo De Risio e Reno Wilmots.

Carlo De Risio, ex Padova, Benevento e Juve Stabia, è un 26enne mediano di quantità (portato più per la fase difensiva che propositiva), che ha sempre militato in Lega Pro. Per lui si tratta, come dichiarato dallo stesso nel corso della sua presentazione, dell’occasione della vita. Staremo a vedere se riuscirà a convincere Walter Novellino ad impiegarlo in serie B, un campionato con il quale il calciatore originario di Vasto non si è mai misurato.

Reno Wilmots, figlio d’arte (suo padre è il celeberrimo campione internazionale Marc Wilmots, bandiera  della nazionale belga, con la quale ha partecipato a ben quattro mondiali), ha appena 20 anni, viene da tornei di livello giovanile, disputati in Belgio, e non ha mai gocato finora in campionati importanti come quello della serie B italiana. Anche per il giovane centrocampista belga sarà fondamentale il giudizio di Walter Novellino, che dovrà verificare la possibilità di un suo utilizzo in prima squadra.

Alla presentazione c’era anche l’ecuadoregno Bryan Cabezas che non ha ancora firmato per l’Avellino, in quanto frenato da problematiche legate alla sua posizione contrattuale con l’Atalanta e ad altri intralci burocratici, derivanti dalla necessità di ottenere il visto di soggiorno per la giovane compagna, che è in attesa di un bambino (è al settimo mese di gravidanza). Fino a quando non saranno risolti i problemi di carattere familiare e regolamentare, il giovane attaccante sudamericano, permanendo l’impossibilità  della sottoscrizione del contratto con la società biancoverde, non potrà neppure allenarsi con i nuovi compagni. Inutile dire che, se le complesse problematiche non saranno risolte entro il 31 gennaio, l’acquisizione di Cabezas salterà definitivamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: Orticalab.it

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