Antichi futuri

 

Guardo il mondo

dal buco della serratura:

mi appare lontano

freddo, assente.

Scorro un sentiero

sconnesso

di un vecchio buonumore

troppo leggero

per appartenermi.

Sento vicino

un lamento straniero

che forse ho già

visto in quegli occhi

stanchi

di vita sbagliata.

Da questo punto di vista

privilegiato

sorvolo le anime affannate

di chi si crede felice.

L’inconsapevole cenno

di un bimbo che ride

mi promette

piccoli segmenti

di incanto

e sapori di sogni

di antichi futuri.

 

Rino Scioscia

 

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