Mi sono perso

 

Guardavo le stelle

sopra il mio capo

mentre il vento

spazzava via

voci lontane.

Contavo le ore

dentro quel giorno

senza tempo,

mentre il silenzio

mi sussurrava qualcosa.

Toccavo con la mano

risate leggere

di vecchie baldorie.

Ora mi sono perso

in mezzo a questa

stanza vuota,

con le porte aperte

sull’universo.

Qualcuno mi cercherà,

altri se ne fregheranno.

Intanto torno a contare

tutte le ore già passate

davanti al mio futuro.

Conto e riconto

ma il conto non torna:

chissà, forse mi manca

proprio quell’ora

in cui verrai

a cercarmi.

 

Rino Scioscia

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