Uno stanco Avellino ha ceduto l’intera posta al Brescia, ma il campionato è ancora lungo

Diciamolo subito: quello vista contro il Brescia è stata una delle peggiori partite dei Lupi in questo campionato, almeno per le sfide viste al Partenio-Lombardi. La squadra di Rastelli è sembrata l’ombra di se stessa: giu’ atleticamente, senza mordente e senza idee. E ‘ chiaro che alcuni elementi importanti di questo gruppo sono stanchi sia fisicamente che mentalmente. Evidentemente il logorìo di un campionato snervante e infinito si sta facendo sentire nelle gambe e nella testa dei ragazzi in maglia biancoverde. Dopo 34 gare tirate,  i Lupi stanno un pò segnando il passo, soprattutto coloro che sono stati maggiormente impiegati finora. E qui c’è da aprire una parentesi circa la consistenza qualitativa e, per conseguenza, quantitativa, della rosa di calciatori affidata a Rastelli. E’ molto probabile che alcuni errori siano stati commessi a gennaio, in sede di mercato invernale. Perchè se è vero, come è vero, che i 37 punti conquistati nel girone di andata avevano veicolato eccessiva euforia nell’ambiente avellinese, ancor di piu’ ciò è avvenuto nello staff tecnico e dirigenziale, che avrebbe dovuto integrare una rosa comunque non completa in tutti i reparti. Il terzo posto in classifica aveva mal consigliato soprattutto il massimo dirigente Walter Taccone, che, evidentemente si è fin troppo fidato delle potenzialità dei ragazzi che avevano disputato alla grande la prima metà del campionato. Cosi, il superficiale convincimento che la rosa dell’andata potesse bastare ed avanzare per consentire ai Lupi di competere fino alla fine per l’altissima classifica, ha, in qualche modo, indotto in errore chi doveva intervenire sul mercato di gennaio. Ora queste “omissioni”, queste mancate operazioni stanno pesando come macigni sul rendimento dell’Avellino, che sta arrancando, non solo e non più in termini di risultato, ma anche in termini di rendimento atletico. E’ evidente che, se Rastelli (pur potendo attingere ad una rosa di ben 25 calciatori), per sua scelta tecnica, ritiene di doversi affidare solo ai soliti 13-14 elementi (che stanno tirando la carretta da ben 34 gare), sia diventato fatale ed inevitabile quest’appannamento fisico e mentale.

Ma tornando alla gara odierna, c’è da dire che il Brescia (che veniva da un roboante successo per 3-0 contro il Pescara) non contrastato efficacemente dagli uomini di Rastelli in mezzo al campo (soprattutto perchè i Biancoverdi, dovendo dosare le proprie energie, in quanto non avebbero potuto permettersi di fare pressing per tutta la gara, hanno abbassato i ritmi di gioco) ha potuto impostare la propria gara secondo i dettami tattici piu’ congeniali, potendo tra l’altro contare su centrocampisti di grande classe e categoria superiore come Olivera e Budel. I quali hanno sciorinato buone ed interessanti trame di gioco. Eppure nel primo tempo i Lupi hanno fatto la loro onesta partita, arrivando anche a creare qualche insidia seria alla porta di Arcari, specie nella prima parte, allorquando, con Castaldo hanno colpito un clamoroso palo. Ma poi è venuto fuori il superiore palleggio dei bresciani e l’Avellino  ha trovato, via via, maggiori difficoltà. Nel secondo tempo i Lupi, pur “arrancando” appresso agli avversari, sono riusciti comunque a tenere lontani da insidie serie la porta difesa da Seculin. Ma, vuoi per l’innesto di un attaccante assolutamente debordante per questa categoria, l’airone Caracciolo, vuoi per l’incalzare della stanchezza dei biancoverdi, il Brescia ha quasi sempre stazionato pericolosamente nella trequarti avellinese. Cosi, dai e ridai, è venuto il gol di Corvia a 2 minuti dalla fine del match, che, forse (specie per la generosità dei Lupi) è apparso come punizione eccessiva per i padroni di casa.

Ma tant è! Ora l’Avellino non ha neppure il tempo di leccarsi le ferite: fra cinque giorni si rigoca in quel di Castellammare, im casa di una Juve Stabia che, pur ormai condannata alla retrocessione, vorrà giocare alla morte questo derby contro i Lupi. Si prospetta  una gara molto difficile sul piano agonistico ed ambientale. Ma i ragazzi in maglia biancoverde sono decisi a non mollare: desiderano continuare a perseguire l’obiettivo dell’ingresso nei play off. E in quest’ottica i tre punti in costiera non dovranno assolutamente sfuggire.

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