Verona – Avellino 3 – 1, due errori individuali li costringono alla resa, ma è dignitosa la prestazione dei Lupi

Verona – Avellino    3 – 1

Verona: Nicolas, Pisano, Bianchetti, Cherubin, Souprayen, Romulo, Fossati, Bessa, Siligardi (29′ st Troianiello), Gomez (23′ st Ganz), Luppi (13′ st Zaccagni). A disposizione.: Coppola, Boldor, Pazzini, Maresca, Fares, Cappelluzzo. All.: Pecchia.

Avellino: Radunovic, Gonzalez, Djimsiti, Diallo, Belloni, D’Angelo, Paghera (13′ st Verde), Gavazzi (32′ pt Soumarè), Crecco (6′ st Asmah), Mokulu, Ardemagni. A disposizione: Offredi, Castaldo, Omeonga, Donkor, Jidayi, Bidaoui. All.: Toscano.

Arbitro: Lorenzo Illuzzi di Molfetta. Assistenti: Daniele Bindoni di Venezia e Orlando Pagnotta di Nocera Inferiore.

Marcatori: 12′ pt Bessa, 36′ pt Belloni, 38′ pt Pisano, 41′ pt Romulo.

Note: ammoniti: D’Angelo, Diallo, Souprayen (V), Mokulu, e Belloni; Calci d’angolo: 2-4; rec.: 3′ pt e 3′ st.

Che l’Avellino potesse uscire sconfitto dal Bentegodi era da mettere ampiamente nel conto, ma che perdesse per due errori banali e stupidi di Radunovic prima e di Gonzalez poi, nessuno se lo sarebbe aspettato. Tutto sommato basta già la considerazione che sono stati più errori individuali a condannare i Lupi che non gli avversari, ancorchè fortissimi, a far capire che l’Avellino non ha alzato bandiera bianca al cospetto degli Scaligeri.

La partita di Verona, in pratica, almeno per quel che attiene al risultato, si è decisa già nel primo tempo. Quarantacinque minuti di gioco dove a latitare, stavolta, è stata la noia. E sì, perchè quattro gol e un buono spettacolo, su ambo i fronti, vanno ascritti principalmente alla voglia di superarsi delle contendenti in campo. E’ vero che le marcature, specie in casa Avellino, sono state il frutto di svarioni difensivi, ma le due squadre hanno espresso un calcio decisamente propositivo. Sì, finalmente anche i Lupi hanno giocato una buona partita (probabilmente la migliore dall’inizio del campionato) in fase offensiva, e questo ci pare assai confortante per l’immediato prosieguo del torneo, che adesso, fra appena tre giorni, propone un turno infrasettimanale assai intrigante, con la compagine di Toscano che ospiterà al Partenio-Lombardi la sorprendentissima neo promossa Cittadella, insospettata capolista del campionato, che è stata capace di vincere quattro gare su quattro.

L’Avellino, pur pressata dal Verona, ha approcciato il match tenendo bene il campo e difendendosi con lucidità ed intelligenza. Poi, dopo una dozzina di minuti, la doccia fredda di un gol letteralmente regalato dal giovane portiere serbo Radunovic, che, pur essendo tranquillamente arrivato sulla sfera, si è fatto sfuggire dalle mani un innocuo pallone sporcato da Gonzalez su tiro di Bessa. Lo zero ad uno ha messo il match in salita per i Lupi, e facilitato le cose ad un Verona, che di certo non aveva bisogno di un cadeau da parte  dei biancoverdi. Gli uomini di Toscano, ad ogni modo, superato lo choc iniziale, hanno cominciato a presidiare, con convinzione e continuità. la trequarti veneta, creando più di un grattacapo alla difesa scaligera. Al 36′ i Lupi, ancorchè fortunosamente, pervengono al meritatissimo pareggio: palla in mezzo dalla destra dell’intrapredente Belloni e deviazione fatale sotto porta di Fossati, che mette fuori causa Nicolas.

Sembrava tutto riequilibrato da parte dei Lupi, che stavano conducendo in porto una prima frazione davvero da incorniciare, ma era soltanto un’illusione, perchè dopo solo due giri di lancette, Radunovic deve inchinarsi nuovamente a raccogliere il pallone nella propria porta: calcio d’angolo dalla destra del fronte d’attacco veneto battuto da Siligardi, la sfera supera tutta l’area di porta e giunge a Pisano che, di testa, tutto solo, mette in fondo al sacco. Verona nuovamente in vantaggio e Lupi che stentano a riprendersi dal raddoppio degli avversari. Che, al 41′, vanno addirittura al tris, grazie ad un altro regalo, questa volta confezionato da Gonzalez. Il difensore ex Ternana, in piena area di rigore avellinese, respinge malamente un pallone sui piedi di Romulo, che lo aggira con un drbbling. supera pure Radunovic che tenta un’improvvida uscita, e mette dentro il terzo gol per il Verona, che suona come una condanna definitiva. E, in effetti, da quel momento non succede più niente.

Sostanzialmente, neppure nei secondi quarantacinque minuti di gioco, ci sono sussulti particolari (ove si eccettui qualche tentativo in contropiede del Verona) nel corso dei quali i Lupi cercano comunque generosamente di spingere alla ricerca del gol che riaprerebbe la partita. Tra l’altro, Toscano prova anche a mischiare le carte in campo, richiamando in panca Paghera e gettando nella mischia, poco prima del quarto d’ora il peperino Verde, affidando allo scugnizzo di Fuorigrotta compiti esenzialmente di trequartista, e arretrando D’Angelo in mediana. L’ultima mezzora vede un Avellino in campo decisamente inedito, perchè la squadra biancoverde si ritrova a giocare nella metà campo avversaria con due prime punte (Ardemagni e Mokulu) e tre trequartisti di professione (Belloni, Soumarè e lo stesso Verde). Schieramento certamente temerario, quello del tecnico reggino, ma probabilmente dettato dal risultato parzialmente compromesso, e dalla necessità di un mini turno over. attesa l’imminenza del prossimo appuntamento: il match con il Cittadella che si giocherà tra soli tre giorni.

L’Avellino lascia il Bentegodi con la sconfitta sul groppone, ma questa volta si può dire, a giusta ragione, che abbiamo visto una squadra reattiva, che sa stare in campo e che intende dire la sua, senza subire passivamente. Insomma una squadra biancoverde a cui, se si eccettuano i fatali errori individuali, si può davvero rimproverare poco, considerato anche che ha dovuto far visita a quella che è ritenuta la compagine maggiormente indiziata per la promozione in serie A.

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