Avellino città aperta: oltre venti liste in gara per impadronirsi dell’albero della cuccagna

 Il fenomeno delle prossime elezioni saranno le liste civiche (quelle vere ovviamente), nate dalla cittadinanza attiva e dai movimenti, con il M5S in testa. Voi pensate che siano necessarie? E, soprattutto, pensate che siano sufficienti a cambiare le cose?

 Quanto però alla ‘patente di verità’ di una lista civica, bisogna essere accorti. M5S è una lista civica? Solo perché nasce dall’impulso di soggetti esterni alla politica professionale, come Casaleggio e Grillo, e perché si autocertifica come ‘fuori dal teatrino’ e tanti suoi sostenitori credono ciò in buona fede?

Tutto ciò premesso, però è chiaro che ci si deve aspettare un grande protagonismo delle liste civiche alle prossime elezioni  comunali. Delle liste civiche vere, e delle liste cosiddette ‘civetta’ (quelle in cui un esponente – fino a ieri – del ceto politico professionale, o suo strettissimo co-interessato, tenta oggi di ‘riciclarsi’ in veste di fuori-casta, di ‘voce dei cittadini’). Resta il fatto che le liste civiche sono tutte vie che finiscono ad Atene, e dalla decomposizione (senza ricomposizione) della politica degli ultimi anni si rischia di uscire in una delirante lotta di tutti contro tutti, in un riprendere a darsele di santa ragione, che non è nell’interesse della  città. Personalmente, mi sono convinta che il proliferare di liste civiche abbia origini poco nobili. Infatti, sono diventate una “scorciatoia” per trovare la propria sistemazione personale, per acquisire relazioni e potere. E, addirittura, per qualcuno, costituiscono  un’opportunità per tentare di conquistare un posto (almeno un posticino) al sole.

C’è, poi, un altro tipo di “lista civica”: la cosiddetta “lista civetta”. Rispetto alla grave perdita di fiducia,  ci sono tentativi per ridurre al minimo la voragine di voti che dovrebbe travolgere  i partiti nazionali.  Che cercano di porre rimedio con una tattica che ricorda quella mosca tropicale che si camuffa da vespa per non essere punta. Insomma, tentativi di soluzioni, forse, che fanno vincere le elezioni, ma non risolvono il problema di come fare davvero per recuperare credibilità. Le scorciatoie non portano lontano. Ma intanto, come diceva quel grande, ‘studiate, organizzatevi, agitatevi’.

La Dama Rosa

 

 

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