Avellino, Franco Fiordellisi (CGIL) sulle Zone economiche speciali: “Serve una pianificazione attenta e condivisa”

“Dobbiamo lavorare tutti insieme affinché le opportunità date dalle Zes, in particolare per il Mezzogiorno e per le Aree Interne, si concretizzino”, così Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino.

“L’obiettivo è dar vita ad un modello di relazioni e partecipazione che possa creare le condizioni per un concreto miglioramento sociale e di sviluppo”.

“Le Zes devono essere campi sperimentali utili a ridurre la debolezza del nostro sistema economico. La Cgil chiede che a livello nazionale sia riassegnato alle Province un ruolo politico utile a guidare percorsi di sviluppo socio-economici e quindi anche industriali”.

“In questo senso, per dare risposte all’Irpinia è utile riconnettersi con le arterie viarie gomma-ferro della retroportualità, punto fondamentale per il finanziamento, collegandosi con le aree industriali dell’ex 219 o agglomerati storici industriali come potrebbero essere quelli di Solofra, Calitri e della Valle Caudina, oltre quelli già inseriti. Allargare ai grandi PIP è utile, ma solo dopo aver saturato e ricreato le condizioni di ripresa manifatturiera ed industriale degli agglomerati già urbanizzati. Inoltre, si deve ragionare su un’occupazione stabile e di prospettiva”.

“Inoltre, è indispensabile che la riperimetrazione delle Zes avvenga prima attraverso un confronto locale e successivamente regionale e nazionale, così che gli investimenti  sulle filiere locali e territoriali possano rappresentare  il volano  di importanti investimenti pubblici, inclusi quelli già programmati, unitamente al completamento e innovazione infrastrutturale per le connessioni sia materiali che immateriali, sempre più importanti e fondamentali”.

“E ancora: i Contratti di sviluppo andrebbero assolutamente inseriti in questo quadro, così che, partendo dal basso, possano integrarsi con le Zes come abbiamo chiesto all’allora premier Giuseppe Conte e al Ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, consegnandogli una proposta di CIS Irpinia”.

“Abbiamo l’obbligo morale, prima ancora che politico – conclude Fiordellisi – di rispondere alla richiesta di lavoro e buona occupazione, per lo  sviluppo nelle nostre terre, per giovani e donne  così come da indicazioni anche del Pnrr. La Cgil, il sindacato confederale unitario c’è, lo stiamo facendo e lo faremo ancora con più forza”.

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