Cesena – Avellino 1 – 2, i Lupi sbancano il Manuzzi e agguantano i play off

 

Cesena   –   Avellino     1 – 2

 

Cesena: Agliardi, Perico, Caldara, Magnusson, Renzetti; Kessie, Cascione, Koné ( dal 77′ Moncini), Ragusa, Djuric (dal 66′ Tabanelli), Garritano (dal 56′ Rosseti). A disposizione: Menegatti, Lucchini, De Col, Valzania, Molina, Succi. All. Drago.

Avellino: Frattali, Biraschi, Rea (dal 46′ Insigne), Ligi, Chiosa, Arini, Jidayi, Gavazzi; Bastién (dall’81’ Petricciuolo), Castaldo, Trotta (dal 74′ Mokulu). A disposizione: Offredi, Bianco, Giròn, Soumarè, Tutino, Napol. All. Tesser.

Arbitro:Vincenzo Rosario Abisso di Palermo. Guardalinee: Vincenzo Soricaro di Barletta e Francesco Di Salvo di Barletta.
Quarto uomo: Daniele Chiffi di Padova.

Marcatori: 13′ pt. Djuric (C), 8′ st. Bastién, 18′ st. Castaldo.

Ammoniti: 35′ pt. Koné (C), 14′ st. Djuric (C), 23′ st. Insigne, 26′ st. Jidayi, 39′ st. Castaldo.

Espulso al 37′ st. Arini .  Corner: 7-5.  Rec.: 0′ pt., 4′ st.

 

 

Impresa dei Lupi che sbancano il Manuzzi, superando in rimonta il Cesena, e agguantano matematicamente i play off. Ma soprattutto i ragazzi di Tesser portano via dalla Romagna addirittura il quinto successo consecutivo, dando un segnale inequivocabile all’intero campionato cadetto. Se le due battistrada Cagliari e Crotone pare vogliano spiccare il volo per la promozione diretta, per la terza poltrona  che consente di  approdare in massima serie attraverso gli spareggi finali, si candida autorevolmente anche l’Avellino.

Non era per niente facile portare via da Cesena il successo pieno, specie se si considera che i Romagnoli di mister Drago tra le proprie mura erano un rullo compressore, con ben 8 vittorie conquistate su dieci partite, e con soli 4 gol subiti. Ma lo spirito battagliero ed indomito dei Lupi di quest’ultimo scorcio di campionato, specie dopo il rientro dalla lunghissima squalifica di Gigi Castaldo (autore quest’oggi della terza rete in sole sei gare disputate) sta facendo la differenza in questo campionato. Peccato che adesso si debbano fermare per via della lunga sosta, ma al rientro il 16 gennaio, i Lupi ospiteranno i cugini granata, sempre più in crisi, ed i tifosi biancoverdi non vedono l’ora di riprendersi la rivincita sui salernitani.

Il Cesena era partito forte andando in gol praticamente alla prima azione pericolosa, al 13′ del primo tempo con una fulminea girata al volo di sinistro al centro dell’area di Djuric che aveva sorpreso la difesa biancoverde e non aveva lasciato scampo a Frattali. Ma l’Avellino aveva avuto il merito di non disunirsi e di saper soffrire in attesa di poter cominciare a ribaltare l’inerzia del match. La prima frazione di gioco, pur mostrando una squadra irpina in grado di poter reggere il confronto con i padroni di casa, si chiudeva con l’esiguo vantaggio dei romagnoli.

Ma la ripresa si apriva con la sensazione che i Lupi potessero riagguantare il risultato, anche perchè Tesser, toglieva un difensore per inserire il trequartista Insigne, proprio per cercare di spostare il baricentro del gioco nella trequarti cesenate. La mossa tattica sortiva quasi subito i frutti sperati, perchè da un calcio d’angolo all’8′, proprio del peperino napoletano, arrivava il pareggio biancoverde: palla corta a Bastien che era posizionato poco distante dal vertice destro dell’area cesenate, gran tiro rasoterra di esterno destro del giovane belga e palla che si infilava a fil di palo con il portiere che toccava la sfera ma non poteva impedire che la stessa si insaccasse. Il Cesena mostrava di avere subito il contraccolpo psicologico, e da quel momento in poi perdeva tutte le sue sicurezze, mostrando la corda e soprattutto non impedendo più con vigore le ripartenze dei Lupi, che potevano essere mortifere. Proprio come l’azione che portava al raddoppio dei Lupi al 18′: palla lavorata sulla fascia sinistra da Trotta, che si liberava di un difensore e dal limite dal lato corto dell’area, metteva un rasoterra al centro per Gigi Castaldo che, sotto misura, controllava di destro e metteva all’incrocio dei pali imparabilmente. Era l’apoteosi dei biancoverdi, i cui tifosi, circa un milgiaio facevano una festa incredibile in curva nord. La partita avrebbe potuto complicarsi per gli uomini di Tesser che, dopo avere controllato agevolmente per una ventina di minuti la rabbia dei cesenati, perdevano Arini al 37′ per un cartellino rosso subito dal napoletano a seguito di un suo intervento a forbice sulla propria trequarti ai danni di un avversario. Ma l’Avellino era indomito e sapeva soffrire, e chiudendosi a riccio a protezione dei propri sedici metri, non concedeva più nulla agli avversari e portava a casa un successo strameritato ma insperato e perciò strepitoso.

E adesso c’è il riposo tanto agognato per gli splendidi ragazzi di mister Tesser. La lunga sosta sarà vissuta dall’ambiente avellinese con tantissima serenità, ma anche con la ritrovata convinzione che la rosa dei Lupi, adeguatamente riveduta, in due o tre pedine a gennaio, potrà competere fino all’ultimo per un posto nei play off.

 

 

 

 

 

 

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