D’Angelo: “Ho realizzato un sogno – Ora voglio rimanere qua, a casa mia”

Angelo D’Angelo, il guerriero di Ascea è cresciuto con il nuovo Avellino. Dai campi polverosi di periferia, della Serie D, da dove avevano ricominciato i nuovi Lupi, lui c’era. Ci ha creduto ed ha lottato, inseguendo un sogno che sembrava difficile da realizzare, sia per lui che per la società biancoverde: dai Dilettanti al secondo campionato italiano, alla Serie Cadetta. Ora la realtà ha finalmente raggiunto quel sogno, restituendo al generoso guerriero di Ascea il giusto premio, dopo anni di duro lavoro ed enormi sacrifici.

Sono orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare. Non era facile conquistare la promozione diretta, e con una giornata di anticipo. Ora, sul piano personale, vorrò giocarmela questa carta. Per quanto mi riguarda,  dopo questo sogno che si è materializzato, ho un solo desiderio: rimanere qua, a casa mia. Sempre se il presidente ed il direttore sportivo mi vorranno ancora in campionato molto difficile come la serie B. Dove finalmente potrò indossare la maglietta verde con il mio nome stampato sulle spalle. Ringrazio i miei compagni per questa meravigliosa avventura vincente. Ma non posso dimenticare anche i vecchi amici che, dalle categorie inferiori, hanno contribuito a portare in alto quest’Avellino“.

Abbiamo chiesto ad Angelo, che è sempre stato amato per la sua grande generosità e combattività, se si sente in grado di poter reggere la sfida del campionato cadetto, dove il livello tecnico è nettamente superiore a quello della terza serie. E cosa si sente di rispondere agli scettici che non credono che lui possa superare il confronto con una categoria molto difficile come la serie B.

Io sono uno che è abituato alla lotta. Dopo due campionati impegnativi di serie C, non ho alcun timore a misurarmi anche con la Cadetteria. Certo il livello tecnico nel secondo campionato nazionale è molto alto, ma a me non ha mai fatto difetto il coraggio e la voglia di combattere anche contro quelli piu’ forti. A proposito, debbo dire che forse la nostra sqaudra non era accreditata come la principale protagonista di questo campionato. Ma noi, pur non ritenendoci i piu’ bravi, abbiamo saputo dimostrare, domenica dopo domenica, con grande impegno e continuità, che meritavamo di vincerlo questo torneo. Siamo stati di acciao, non ci siamo piegati di fronte a niente, neppure dinanzi gli attacchi psicologici che ci hanno portato gli avversari. A Camplone e Ciofani ora rispondo che loro si debbono preoccupare di fare i play off. E mi pare pure giusto, perchè in Italia non è come in Argentina dove ci sono due campionati, uno di andata ed un altro di ritorno. Loro hanno fatto un grande girone di ritorno. Ma all’andata, dove noi comunque vincevamo, loro che cosa sono riusciti a combinare? Ora non ci sentiamo già in vacanza, perchè vogliamo onorare anche quest’ultima gara contro il Pisa, perchè non siamo stanchi di vincere. Anzi, abbiamo intenzione di portare a casa anche la Supercoppa di Lega”.

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