L’analisi del giorno dopo: onore al merito dei vincitori, ma a Carpi i Lupi hanno perso per episodi sfortunati e per un pizzico di responsabilità dell’arbitro

L’opinabilità è il bello del calcio. A seconda del punto di vista, si può asserire che una squadra ha superato l’altra per evidenti meriti propri, oppure si può argomentare dicendo che nel risultato finale hanno influito maggiormente i demeriti e gli episodi sfortunati della squadra sconfitta. Ecco, il match di ieri sera al Cabassi non può sottrarsi alla duplice lettura di cui sopra.

A freddo, riavvolgendo il nastro mentale degli eventi topici della sfida tra Carpi e Avellino, pensiamo di avere diverse ragioni per asserire che la vittoria dei padroni di casa è  figlia dei demeriti e degli episodi sfortunati degli sconfitti, che non dei meriti (che pure sono individuabili) dei vincitori. Quali sono queste ragioni che ci inducono a ritenere che forse ha perso l’Avellino e non ha vinto il Carpi? Eccole:

1) 23′ pt: gran tiro di Regoli ,molto angolato, e splendida risposta del portiere carpigiano Gabriel;

2) 26′ pt: fantastica palla di Schiavon a Castaldo che, tutto solo nell’area piccola, mette clamorosamente a lato di testa;

3) 37′ pt: sugli sviluppi di un corner, una dormita della difesa avellinese mette in condizioni l’emiliano Poli di colpire di testa mandando la sfera ad impattare prima sul palo sinistro e poi su quello destro della porta di Gomis;

4) 38′ pt: fallo di Letizia e ammonizione dell’ex Aversa;

5) 40′ pt: nuovo clamoroso fallo di Letizia su Regoli e sacrosanta ammonizione per il laterale biancorosso che il modesto arbitro Gavillucci non ha l’animo di decretare, lasciando colpevolmente ancora in undici la compagine di casa;

6) 43′ pt: da un innocuo cross dalla sinistra del fronte d’attacco carpigiano, arriva il gol del vantaggio di Lollo che di testa mette dentro da non più di tre metri, con l’incredibile dormita sia di Fabbro che di Gomis che rimane inutilmente fermo tra i pali;

7) 2′ st: atterramento in piena area di Comi, l’arbitro sorvola, ma le immagini evidenziano che c’era un rigore netto per i Lupi;

8) 14′ st: ottima conclusione di Bittante all’incrocio dei pali, che il portiere di casa mette prodigiosamente in angolo;

9) 33′ st: gran tiro su punizione di Zito e ottima risposta di Gabriel, che salva nuovamente il vantaggio carpigiano.

Insomma, come si può notare dall’elenco degli episodi di cui sopra, la partita è stata decisa maggiormente dagli eventi avversi all’Avellino (sfortuna, imprecisione nel tiro e anche errori arbitrali) che dalla superiorità tecnico-tattica della squadra di Castori, alla quale va dato atto di avere meritato la vittoria anche in ragione di un’ottima prestazione sul piano dell’impegno e della buona interpretazione da parte dei suoi singoli.

In conclusione, si può anche chiudere quest’analisi con la convinzione che a Carpi i Lupi hanno rimediato una sconfitta che lascia intatti e non cancella assolutamente i tanti segnali positivi che erano pervenuti dalle precedenti 5 partite utili consecutive. Ed è sulla base di questa considerazione che i ragazzi di Rastelli debbono trarre forza ed autostima per cercare in tutti i modi, sabato prossimo, di battere il Bari, anche per rilanciarsi in un’alta classifica, che resta corta e sostanzialmente stabile.

 

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