Trapianti: c’è l’ok del Senato alla legge sul traffico degli organi

Nonostante le polemiche per un presunto ‘blitz’ di alcuni senatori, che volevano introdurre norme che avrebbero toccato la già delicata questione della fecondazione eterologa, il disegno di legge sul traffico di organi fila verso l’approvazione, dopo il sì del Senato a larghissima maggioranza. Ora manca solo il via libera da parte della Camera perché questa pratica diventi reato anche nel nostro paese.
Il disegno di legge, approvato con 212 sì, un solo voto contrario e nessun astenuto, introduce appunto nel codice penale il reato di traffico di organi prelevati da vivente. Il cuore del disegno di legge stabilisce specifiche sanzioni penali per questo reato, prevedendo che la reclusione vada da un minimo di tre anni ad un massimo di 12, e la sanzione pecuniaria da 50 a 300 mila euro per chiunque commercia, vende, procura organi o parti di organo prelevati da persona vivente (art 601-bis). Il provvedimento è molto importante e strettamente legato alla “tratta di esseri umani, allo sfruttamento di donne, uomini e bambini ridotti, spesse volte, in schiavitù o semischiavitù”.
Se il provvedimento ha avuto il plauso bipartisan, dalla Lega al Pd, come testimoniato anche dai numeri del voto, non si può dire lo stesso dell’emendamento che i senatori Giovanardi e Sacconi hanno cercato di far approvare. Il provvedimento prevedeva, tra l’altro, il carcere “da 1 a 6 anni” e “la multa da 25.000 a 200.000 euro” per chi “commercia, vende, acquista” o “riceve compenso economico” in cambio di “cellule e tessuti di origine umana prelevati da persona vivente”, e ha fatto gridare al ‘blitz’ ad esempio Loredana de Pteris, capogruppo di Sel, ma anche il senatore democratico Sergio Lo Giudice. L’emendamento è stato però bocciato, e accolto in una nuova forma solo come raccomandazione da parte del governo. “Non so se volessero infilare l’eterologa nel provvedimento, non faccio un processo alle intenzioni – afferma Felice Casson, relatore della legge – so solo che quando hanno presentato l’emendamento abbiamo visto subito che l’argomento non c’entrava nulla con il disegno di legge, e quindi abbiamo deciso di bocciarlo. Poi ne hanno presentato un altro molto più annacquato, che è stato recepito come raccomandazione, ma non influirà sul testo che stiamo discutendo”.
A sospettare un tentativo di influire sull’eterologa c’è anche Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni. “Alcuni esponenti politici sembrano avere una vera e propria ossessione per questi temi – afferma Gallo – vorrei ricordare loro che non c’è nessun mercato dei gameti, che è vietato dalla legge italiana ma anche dalla legislazione europea, e non si può confondere la commercializzazione con l’eventuale rimborso spese previsto per la donna. Questo è al massimo di 1.200 euro nei vari paesi europei, e mi sembra congruo visto che la donna deve stare in ospedale diversi giorni per fare la donazione”.

 

 

 

 

Da Ansa.it

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