S.Angelo dei Lombardi, l’elettrodotto che fa paura…

Molti abitanti delle contrade di Sant’Angelo dei Lombardi hanno trovato, qualche giorno fa, nei loro campi coltivati, alcuni picchetti rossi. Sono i posizionamenti dei tralicci del grande elettrodotto a servizio della centrale a biomasse costruita dalla Ferrero in prossimita’ dello stabilimento in localita’ Porrara.

Secondo Angelo Verderosa, architetto ed esponente del gruppo Piccoli Paesi, “l’impatto previsto è devastante in quanto l’elettrodotto passa sul crinale più alto che separa i territori comunali di Sant’Angelo e Lioni per poi dirigersi a Teora e poi fino alla sottostazione di Castelnuovo di Conza.  Tralicci e fili saranno visibili quindi da ogni paese. Vengono così deprezzate le proprietà di chi ci abita e si prospetta di certo un forte inquinamento elettromagnetico sui campi e sulle abitazioni.

La questione non riguarda solo Sant’Angelo ma anche Lioni e Teora. Il nostro territorio è sempre più in svendita e i comuni non hanno mezzi sufficienti per opporsi ai grandi appetiti economici. Basti dire che stanno per realizzare i piloni e finora nessuno ne ha parlato. Che si faccia chiarezza sui danni alla popolazione. Siamo in ritardo, Per Verderosa bisognerebbe formare al più presto un comitato civico intercomunale e battersi contro lo scempio. Da un lato si parla tanto di agricoltura, benessere e turismo, dall’altro si autorizzano discariche, eolico, pozzi petroliferi ed elettrodotti.

Credo che debba prevalere il buon senso sulle ragioni economiche; è opportuno non installare tralicci inquinanti, ma è giusto che, se l’impianto deve essere realizzato, sia interamente interrato in modo da salvaguardare l’ambiente ed il paesaggio. Una battaglia, questa contro i tralicci, che caratterizzerà i prossimi giorni e mesi sia di tutte le Amministrazioni Comunali interessate, dei Comitati Civici e dell’ Associazione dei Piccoli Paesi, sorta proprio perdare voce alle piccole comunità per combatterne lo smantellamento statalizzato e la conseguente estinzione,nei borghi dell’Appennino, dei 5.000 piccoli paesi in Italia, al di sotto dei 5.000 abitanti . In ogni caso, tutti i cittadini d’Irpinia sono tenuti a combattere, per preservare il futuro del loro territorio, perchè non vi è bisogno di ricoprire cariche istituzionali per poter difendere e rappresentare degnamente le proprie terre,  ma vi è bisogno di uomini e donne determinate e capaci a difenderle.

Francesco Aufiero

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