Una folla commossa di almeno seicento persone, che la chiesa di San Michele Arcangelo ha fatto fatica ad accogliere tutta, nel pomeriggio di venerdì primo luglio a Sturno, il suo paese natale, ha dato l’estremo saluto a Sara Cipriano e si è stretta ai suoi cari, distrutti da un dolore senza fine: la mamma Laura, il papà Walter, il fratello Francesco, i nonni materni e naturalmente l’amato compagno Michele, con il quale la giovane conviveva da più di cinque anni, ultimamente a Borgo Tossignano, il paese del Bolognese dove il 23 giugno si è anche verificato il tragico incidente stradale che ha spezzato la sua vita a soli 27 anni: ne avrebbe compiuti 28 cinque giorni dopo, il 28 giugno. La partecipatissima e mesta cerimonia funebre è stata officiata dal parroco, don Alberico Grella, che ha ricordato le tante qualità, tra cui la generosità e la bontà d’animo, della giovane, che era ben voluta da tutti, raccomandando la preghiera e il silenzio.
Ora però il desiderio dei suoi familiari è capire cosa sia successo a Sara quel maledetto giorno, verso le 13.15, lungo la Strada Provinciale 610, la via “Montanara”, all’altezza del km. 42+230. Com’è tristemente noto, la ventisettenne stava rincasando dal lavoro con la sua Fiat 600 – era impiegata a tempo indeterminato come commessa alla Coop Reno di Casalfiumanese – quando si è scontrata frontalmente con un autocarro Ford Transit carico di cassette di pesche che procedeva nella direzione opposta guidato da un agricoltore di 55 anni di Fontanelice e finendo fuori strada: un impatto tremendo che non le ha lasciato scampo.