Ternana – Avellino 4 – 1, Lupi umiliati dalla squadra più forte della Lega Pro

Ternana – Avellino 4 – 1

Ternana: Iannarilli, Defendi (dal 56′ Suagher), Boben, Kontek (dal 61′ Laverone), Celli (dal 74′ Russo), Paghera (dal 74′ Damian), Proietti, Partipilo, Falletti (dal 56′ Salzano), Furlan, Ferrante. A disposizione: Casadei, Mammarella, Vantaggiato, Torromino, Raicevic, Peralta, Frascatore. All.: Lucarelli.

Avellino: Forte, Ciancio, Miceli (dal 55′ Dossena), Illanes, Rizzo (dal 73′ M. Silvestri), Aloi, L. Silvestri, Tito (dal 73′ Baraye); Fella (dal 55′ Adamo), Maniero, Santaniello (dal 64′ Bernardotto). A disposizione: Pane, Laezza, Capone, D’Angelo. All.: Braglia.

Arbitro: Colombo di Como. Assistenti: Maninetti-Ferrari. Q.u.: Caldera.

Marcatori: al 1′ Falletti (T), al 19′ Paghera (T), al 24′ Furlan (T), al 66′ Partipilo (T), all’87’ Dossena.

Ammoniti: Ciancio, Falletti (T), Defendi (T), Illanes, Kontek (T). Angoli: 4-6. Rec.: 0′ pt; 3′ st.

Con una grande prestazione, a dimostrazione della sua netta superiorità su tutte le altre compagini della Lega Pro, la Ternana annichilisce anche l’Avellino e approda matematicamente in serie B con ben quattro giornate di anticipo.

I Lupi, praticamente mai scesi in campo, sono stati letteralmente travolti dalle Fere, addirittura sin dal calcio d’inizio, visto e considerato che dopo 30 secondi quel magico folletto di Falletti aveva già portato in vantaggio gli Umbri, bucando un incerto Forte. L’Avellino è rimasto tramortito da questo pugno in pieno volto e non è stato mai capace di riaversi appieno.

Certo l’undici biancoverde sceso in campo al cospetto della migliore rivale del girone, risentiva di un notevole handicap tecnico dovuto alle assenze de i centrocampisti Carriero, De Francesco e D’Angelo (rimasto in panchina perchè non al meglio della condizione), tanto che Braglia si è dovuto inventare un difensore come Luigi Silvestri in mediana. Ma questa è solo una nota di cronaca non può e non deve suonare come alibi per i Lupi. Anche perchè, a nostro avviso, in campo non si è vista quella “vis pugnandi” che Aloi e compagni avevano palesato in tante altre circostanze.

Per dovere di cronaca, diciamo anche che, sullo zero a uno, un paio di occasioni i Lupi sono riusciti a crearle, e a sciuparle, soprattutto con Maniero che da due metri, di testa non ha centrato la porta, per un gol facile da realizzare. Ma il secondo gol di Paghera (che incredibilmente ha messo di testa la sfera alle spalle di Forte su calcio d’angolo dalla destra) al 19′, seguito dal terzo di Furlan, dopo appena altri cinque minuti, hanno chiuso definitivamente una sfida mai iniziaata.

A tratti è stata davvero imbarazzante la differenza di valori in campo che non possiamo pensare che sia stato solo ed esclusivo merito della pur straripante Ternana, senza mettere, doverosamente, sul banco degli imputati, le clamorose responsabilità dei calciatori in maglia biancoverde, che hanno replicato, a distanza di quasi mezzo campionato, la allucinante debable di Bari.

Chiuso il primo tempo sotto di tre reti, l’Avellino poco ha potuto e saputo fare nella ripresa, anche perchè le Fere sembravano davvero indemoniate, e non hanno mai mollato neppure di un centimetro; anzi al 21′ della ripresa i padroni di casa hanno fatto addirittura poker con Partipilo, anche se l’attaccante esterno barese è partito in evidente fuorigioco, non segnalato da un assistente a dir poco distratto.

L’ultimo quarto di gara è stato giocato per forza d’inerzia, soprattutto da uno scoraggiatissimo Avellino, che soltanto a tre minuti dal novantesimo, in una mischia sotto porta, ha trovato il gol della bandiera con il pugnace Dossena, l’unico dei Lupi, quest’oggi al Liberati, a meritare la sufficienza.

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