Trapani – Avellino 4 – 1, brutta debacle dei Lupi

Trapani – Avellino 4 – 1
Trapani: Gomis L.; Lo Bue, Pagliarulo, Martinelli, Rizzato; Basso, Ciaramitaro (35′ st Aramu), Zampa, Nadarevic (41′ st Barillà); Falco, Abate (44′ st Mancosu). A disposizione: Marcone, Daì, Vidanov, Caldara, Barillà, Aramu, Mancosu, Citro, Lombardi. All.: Boscaglia.
Avellino: Frattali; Vergara, Fabbro, Chiosa; Pisacane, D’Angelo (22′ st Kone), Arini, Schiavon, Zito (1′ st Soumarè); Castaldo, Arrighini (22′ st Comi). A disposizione: Bavena, Ely, Pozzebon, Comi, Visconti, Regoli, Soumarè, Kone, Angeli. All.: Rastelli.
Arbitro: Claudio Gavillucci della sezione di Latina.
Assistenti: Simone Di Francesco della sezione di Teramo e Matteo Bottegoni della sezione di Terni. Quarto uomo: Francesco Paolo Saia.
Marcatori: 6′ Castaldo, 44′ Abate, 20′ st Nadarevic, 32′ st Abate, 39′ st Abate.
Ammoniti: Fabbro, Ciaramitaro, Pagliarulo, Schiavon, Vergara . Angoli: 6-4. Recupero: 2′ – 3′.
Un Avellino assolutamente irriconoscibile rispetto a quello volitivo e positivo di 5 giorni fa contro il Bologna, perde malamente contro un Trapani neppure trascendentale. Una sconfitta che per certi versi appare anche inspiegabile sul piano tecnico-tattico, considerato che i Lupi avevano avuto la fortuna di condurre il match per l’intero primo tempo. Un gol fortunoso dopo sei minuti di Gigi Castaldo (che deve dire grazie al portiere e ad un difensore avversari che confezionano un bel “regalo di Natale” per i Lupi) consente all’Avellino di passare in vantaggio e di mettere l’andamento tattico della gara proprio come meglio non avrebbe potuto. Ma dal 7′ in poi i ragazzi di Rastelli si fanno schiacciare troppo nella propria trequarti senza riuscire a trovare la forza e la capacità per ribaltare le azioni con qualche eventuale ripartenza che avrebbe potuto chiudere la partita. Già intorno alla metà del primo tempo sono cominciati ad affiorare in mezzo al campo i fantasmi di Cittadella. Ebbene, sì: i Lupi hanno cominciato a dare netta la sensazione di una certa inconsistenza in fase di non possesso nella parte nevralgica del campo, proprio come successe nella bruttissima partita giocata in Veneto alla seconda di campionato. I vari Arini, D’Angelo e Schiavon hanno cominciato a subire troppo la spinta offensiva dei centrocampisti trapanesi rinculando in maniera pericolosamente eccessiva davanti alla difesa. Dal versante sinistro poi, Zito (altra prova negativa dell’esterno napoletano) invece di spingere, si faceva risucchiare all’indietro (al fianco di Chiosa) da un ottimo Basso. Ed è stato proprio grazie alla spinta dell’esterno destro offensivo granata che sono arrivati i pericoli maggiori per l’Avellino nel primo tempo. All’ennesimo affondo di Basso, che è sbucato indisturbato alle spalle del distratto Zito, il Trapani è pervenuto al pareggio con Abate, abile, al 44′, a girare al volo sottomisura un assist dell’ex Sorrento. Il pareggio subito ha di fatto “annichilito” i Lupi che, pur potendo contare sui 15′ di “meditazione” dell’intervallo, non sono riusciti piu’ a ritrovare il bandolo della matassa. Infatti dagli spogliatoi sono tornati in campo undici Lupi ancora piu’ “arruffoni” e “disordinati” nella fase di possesso di quanto non fossero stati nella prima frazione di gioco. Il Trapani, dal canto suo, ha continuato a fare la partita e a costringere i Lupi a rincorrere e a contrastare gli avversari, senza riuscire neppure ad abbozzare controffensive degne di nota. La squadra di Boscaglia è diventata padrona della metà campo avversaria e a metà ripresa, anche grazie ad una bellissima giocata di Nadarevic, è passata meritatamente in vantaggio con un gran bel tiro a giro dai 20 metri che si è insaccato imparabilmente alla sinistra di Frattali. L’Avellino ha accusato il colpo e non ha saputo trovare contromisure adatte a riprendere in mano l’inerzia del match, che è rimasto nel pieno controllo dei trapanesi. Che grazie ad un piccolo campioncino come Falco, hanno chiuso la gara, con la complicità di una difesa biancoverde che ha “giocato alle belle statuine”. Il 3-1 per il Trapani al 32′ della ripresa per opera di Abate (che ha messo dentro da tre metri il pallone servitogli dalla destra dall’imprendibile Falco) ha definitivamente mandato in archivio una gara che, addirittura, negli ultimi dieci minuti è diventata uno stillicidio di brutture dei Lupi. Per dovere di cronaca dobbiamo annotare anche l’inutile, ma spettacolare quarto gol dell’incredbile Abate (un ex mai rimpianto perchè non ha mai brillato per la sua prolificità sotto porta) che si è presa la soddisfazione di siglare addirittura tre reti personali: dai e vai sulla sinistra con Nadarevic (che restituisce palla all’attaccante siciliano con un bellissimo tacco che mette fuorigioco un Fabbro molto negativo e distratto) e tiro sottomisura di Abate che non perdona Frattali.
Una sconfitta, questa del Provinciale, che purtroppo lascia pochissimo spazio ad alibi di sorta e fa ripiombare l’Avellino in una crisi di identità che la splendida prova fornita contro il Bologna aveva forse soltanto nascosto. Ora c’è poco tempo per “leccarsi le ferite”, visto che fra 4 giorni si ritorna in campo per l’ultima partita del girone di andata. Domenica arriva al Partenio-Lombardi il Brescia, ed i Lupi sono chiamati a chiudere nel miglior modo possibile questa prima, altalenante, metà di campionato. Per poi lasciare il tempo e lo spazio, durante la lunga sosta di tre settimane nel mese di gennaio, ad un’attività di calcio-mercato che dovrà essere necessariamente proficua per la società biancoverde, se vorrà aspirare a confermare gli ambiziosi obiettivi sbandierati ad inizio di stagione.